Bernardo Daddi

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San Lorenzo, Milano, Pinacoteca di Brera
Trittico di Ognissanti, Uffizi, Firenze

Bernardo Daddi (Borgo San Lorenzo, 1290 circa – Firenze, 1348) è stato un pittore italiano, documentato dal 1320 al 1348 a Firenze.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nella valle del Mugello in località Salto vicino Pulicciano, Borgo San Lorenzo, fu fiorentino nello stile, lavorò nella bottega di Giotto assieme a tutti coloro che saranno gli interpreti dello stile tardo del maestro (quali ad esempio Taddeo Gaddi, Stefano Fiorentino, Maso di Banco, ecc.). Riguardo a questi pittori, e lo stesso Daddi non è eccezione, la critica è sempre stata, probabilmente non a torto, estremamente severa. Tuttavia il Daddi fu molto apprezzato e riuscì ad ottenere importanti commissioni sia dalle istituzioni che dalla borghesia divenendo uno dei pittori fiorentini più rinomati e ricchi. Franco Sacchetti nel Trecentonovelle lo ricorda come uno dei migliori seguaci di Giotto, ma Vasari lo ricorda appena di sfuggita nelle Vite[1].

Iscritto all'Arte dei Medici e degli Speziali sin dal 1319[2] ha la sua prima opera certa nel Trittico di Ognissanti datato 1328 ed ora conservato agli Uffizi. A questo periodo dovrebbe risalire il suo intervento, uno dei pochi ad affresco, nella basilica di Santa Croce, dove decorò la Cappella Pulci con Storie dei santi Stefano e Lorenzo.

Rispetto agli stilemi giotteschi, nel Daddi si nota una pittura più raffinata che si avvicina probabilmente alla più aristocratica (e più apprezzata dall'alta borghesia) arte senese nei modi di Ambrogio Lorenzetti. L'utilizzo più complesso e curato del colore e dei tratti si evolverà poi in quelle che saranno le caratteristiche dominanti perfettamente identificabili nelle sue opere più tarde.

L'Incoronazione della Vergine, tavola del 1344 per la chiesa di Santa Maria Novella a Firenze e fulgido capolavoro del più poetico e raffinato tra i seguaci di Giotto, è una delle più solenni e trionfali figurazioni cristiane, che ha conosciuto una notevolissima fortuna soprattutto nell'arte dei secoli XIV e XV.

Nel 1348 contrasse probabilmente la peste e morì: il polittico per la chiesa di San Giorgio a Ruballa è datato 1348, ma un documento fiorentino dell'agosto di quell'anno lo cita come già scomparso.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il Polittico di San Pancrazio ricomposto (Uffizi)

La produzione pittorica di Bernardo Daddi fu senza dubbio molto ampia, considerando la fama che raggiunse al suo tempo; dopo la morte di Giotto fu probabilmente a capo della più importante bottega di pittura a Firenze. A parte le poche opere firmate, il catalogo delle opere a lui attribuite comprende in massima parte opere riconosciutegli dalla critica d'arte; in ogni caso è come sempre pressoché impossibile distinguere la sua mano da quella di collaboratori e seguaci della bottega:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vasari delle opere daddiane conosce solo gli affreschi in Santa Croce, poi afferma erroneamente che fu allievo di Spinello Aretino (il contrario è plausibile) e che morì nel 1380
  2. ^ Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, p. 67.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Georg Graf Vitzthum, Bernardo Daddi, Hiersemann, Leipzig 1903.
  • Aldo De Rinaldis, Una Madonna di Bernardo Daddi, "Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione", dicembre 1922, pp. 271–275.
  • Richard Offner, The works of Bernardo Daddi, The College of Fine Arts New York University, New York 1930; a new ed. with additional material, notes and bibliography by Miklos Boskovits in collaboration with Enrica Neri Lusanna, Giunti, Firenze 1989. ISBN 8809200330
  • Richard Offner, Bernardo Daddi, his shop and following, (new ed. with additional material notes and bibliography by Miklos Boskovits), Giunti, Firenze 1991. ISBN 8809201914
  • Richard Offner, Bernardo Daddi and his circle, (a new ed. with additional material, notes and bibliography edited by Miklos Boskovits, assisted by Ada Labriola and Martina Ingendaay Rodio), Giunti, Firenze 2001. ISBN 8809021827
  • Mirella Levi D'Ancona, An unknown drawing from the workshop of Bernardo Daddi, "Gazette des Beaux-Arts", XLII, 1953, pp. 281–290
  • Jane Turner (a cura di), The dictionary of art, VIII, ad vocem, New York, Grove; London, Macmillan, 1996 ISBN 1-884446-00-0
  • Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, La collezione Cagnola. I dipinti, Busto Arsizio, Nomos Edizioni, 1998.
  • Angelo Tartuferi, Bernardo Daddi, l'Incoronazione di Santa Maria Novella, Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni artistici e storici per le province di Firenze, Pistoia e Prato; Firenze, Galleria dell'Accademia; Sillabe, Livorno 2000. ISBN 888347015X
  • Licia Bertani e Muriel Vervat, La Madonna di Bernardo Daddi negli "horti" di San Michele, Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza peri beni artistici e storici per le provincie di Firenze, Pistoia e Prato, Sillabe, Livorno 2000. ISBN 8883470540
  • Marco Ciatti, La croce di Bernardo Daddi del Museo Poldi Pezzoli: ricerche e conservazione, Edifir, Firenze 2005. ISBN 8879702270

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