Andrea Pisano

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Creazione di Adamo, rilievo per il Campanile di Giotto, Museo dell'Opera del Duomo, Firenze

Andrea Pisano, vero nome Andrea d'Ugolino da Pontedera (Pontedera, 1290 circa – Orvieto, 1348 o 1349), è stato uno scultore e architetto italiano.

Biografia e opere[modifica | modifica wikitesto]

Vasari lo fa nascere intorno al 1270, forse per farne un coetaneo e un alter ego di Giotto nella scultura: dai documenti certi risulta che Andrea era figlio di un notaio Ugolino di Nino che esercitava nella cittadina di Pontedera e che dunque com'era consuetudine viene citato con l'appellativo della città in cui operava, ma di cui non si conosce la città di origine. Nei documenti Andrea si definisce sempre "de Pisis" (= da Pisa o pisano). Nacque forse intorno al 1290 e si formò probabilmente nelle botteghe di orafi e scultori della Pisa del tempo dominate dalla cultura di Giovanni Pisano. La prima opera che gli è attribuita è un Crocifisso in argento del duomo di Massa Marittima firmato da "Meus et Gaddus Ceo Andreasque magistri Pisis". Come molti artisti del suo tempo si cimentò anche nella scultura in bronzo, pietra e in legno e come architetto.

A Firenze[modifica | modifica wikitesto]

Per le sue competenze nell'ambito della lavorazione dei metalli e nella fusione sarebbe quindi stato chiamato a Firenze, dove Vasari gli attribuisce il tabernacolo con San Giovanni e due angeli nel Battistero e alcune delle statue in marmo della facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore: in quel grande e innovativo cantiere di architettura e di scultura Andrea affinò la sua cultura con l'incontro dell'opera di Giotto di cui fu a lungo collaboratore.

La porta del Battistero di San Giovanni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Porta sud del battistero di Firenze.

La prima commissione importante fu la porta bronzea per il Battistero di Firenze (1330-1336), per la cui realizzazione sostituì l'orefice Piero di Jacopo, che si era recato già a Pisa a studiare le porte di Bonanno Pisano e a Venezia in cerca di artigiani del bronzo capaci di raddrizzare gli stipiti già fusi con vari difetti.

Andrea Pisano creò le due massicce porte bronzee decorate da 28 pannelli con Storie di San Giovanni Battista e, nella parte bassa, le Virtù. Fu il primo ad usare la cornice mistilinea a quadrilobo, formata da una losanga (un quadrato piegato a 45°) su ciascun lato della quale si apre un semicerchio. Vi dispose varie scene con una tensione tra linee dritte e oblique tipicamente gotica. Tra gli episodi più notevoli è la Sepoltura del corpo del Battista, dove i panneggi sono particolarmente realistici. La porta di Andrea Pisano un tempo si trovava di faccia al Duomo e venne poi spostata sul lato sud quando Lorenzo Ghiberti terminò la Porta del Paradiso. Nella porte si firma "ANDREA UGOLINI NINI DE PISIS"

I rilievi del Campanile di Giotto[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campanile di Giotto.

Nel frattempo era stato ingaggiato a fianco di Giotto per le decorazioni scultoree al Campanile di Santa Maria del Fiore, del quale divenne sovrintendente dopo la morte del maestro (1337) e fino al 1348. Scolpì numerosi rilievi per il basamento, forse ispirati dallo stesso Giotto, che mostrano una ricerca spaziale tipicamente giottesca. Il ciclo aggiornò il repertorio enciclopedico di epoca gotica alla realtà fiorentina, con formelle dedicate alle attività economiche della città.

I temi scolpiti sono il Peccato originale, le Virtù, le Arti liberali, i Pianeti, i Sacramenti e per la prima volta le Arti meccaniche, dove sono raffigurate scene di lavoro legate alle arti di Firenze, prima fra tutte l'Arte della Lana (con il rilievo della Tessitura) finanziatrice del progetto. Tra queste arti Andrea collocò anche Pittura, Scultura e Architettura, a testimoniare il riconoscimento sociale raggiunto anche dalle attività artistiche.

Per l'interno del Battistero eseguì anche piccole sculture marmoree (Cristo e Santa Reparata), mentre per il campanile eseguì i rilievi a tutto tondo con i re David e Salomone, i Profeti e le Sibille. Le formelle romboidali con le Virtù e le arti e la lunetta con la madonna col Bambino conservano anche la decorazione a smalti azzurri del fondo.

A Pisa[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di Giotto proseguì da solo nella conduzione del cantiere del campanile da cui si narra sia stato allontanato "per un lavorio che mosse vano". Andrea tornò a Pisa dove esegui, con il suo atelier in cui come a Firenze erano attivi i figli Nino e Tommaso, il monumento funebre per l'Arcivescovo Simone Saltarelli nella Chiesa di Santa Caterina e, un'imponente struttura a edicola sviluppata su vari livelli (oggi quattro per i danni di un incendio seicentesco) (Madonna con Bambino e Angeli, Santi e Angeli in gloria, l'Arcivescovo giacente e angeli reggicortina, Storie della vita dell'Arcivescovo) dalle forme gotiche, in marmo con polcromie e dorature. e a Pisa, anche secondo Lorenzo Ghiberti, avviò anche un'intensa campagna di lavori nel piccolo oratorio di Santa Maria della Spina. La bottega di Andrea Pisano, situata probabilmente nei pressi dell'antica chiesa di San Lorenzo alla Rivolta (dove ora sorge la fontana nell'ottocentesca Piazza Martiri della Libertà) fu molto attiva nella repubblica marinara, dove eseguì la lunetta di San Martino e il Povero per la Chiesa di San Martino di cui forse elaborò anche il progetto architettonico di ampliamento nelle forme esterne attuali; alla prima fase dopo il suo ritorno a Pisa risale anche la grande Madonna con Bambino della facciata della Cattedrale, una monumentale statua di oltre due metri e mezzo, incredibilmente rifinita e curata nelle pieghe di panneggio e nelle espressioni, pur essendo concepita per essere osservata da una distanza di 50 metri.

La chiesa di Santa Maria della Spina di Pisa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria della Spina.

Per la chiesa di Santa Maria della Spina eseguì insieme al figlio Nino alcuni lavori di consolidamento e di abbellimento, edificando le tre guglie sopra l'altare maggiore, ma soprattutto le quattro statue presenti all'interno del piccolo oratorio: la Madonna della Rosa, San Pietro, San Giovanni Battista e la famosa Madonna del Latte, capolavori in marmo un tempo policromate in varie parti e dorate, tra i maggiori dell'arte trecentesca europea. Con queste statue, in cui collabora forse pariteticamente col figlio Nino, Andrea anticipa di cinquant'anni l'Umanesimo, riuscendo perfettamente a trovare un originale equilibrio tra l'arte classica, rinnovata a Pisa grazie al maestro Nicola Pisano, e la finissima arte gotico-francese, magistralmente rielaborata da Giovanni Pisano circa quarant'anni prima.

A Orvieto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1347 Andrea venne nominato capomastro del Duomo di Orvieto, anche se non sappiamo esattamente se lasciò Pisa per stabilirsi definitivamente nella città umbra. Con tuttà probabilità la sua bottega rimase a Pisa, dalla quale si fece spedire dei blocchi di marmo semilavorati per farne una Maestà per ricavarne i due Angeli, ora nel Museo dell'Opera del Duomo, ma destinati alla lunetta sovrastante il portale maggiore della Cattedrale. In questa città trovò forse la morte per l'ondata di peste che dilagò in Europa. Già nel 1349 la carica di capomastro passava al figlio Nino e di Andrea non si hanno più notizie. Probabilmente fu portato a Firenze l'anno successivo e lì viene seppellito, all'interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Discepoli[modifica | modifica wikitesto]

Fu capostipite di una scuola della quale i figli Nino Pisano e Tommaso Pisano furono discepoli e scultori eccellenti. Alla sua bottega probabilmente si formò anche Giovanni di Balduccio.

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • A Pontedera è collocata una statua in bronzo che lo ricorda, al centro della piazza che da lui prende il nome. All'artista è anche intitolato il locale liceo classico.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G.Vasari, Vite. Edizione Giuntina, 1568. Milano, 1942.
  • Ilaria Toesca, Andrea e Nino Pisani, Firenze, Sansoni, 1950.
  • M. Burresi, "Andrea, Nino e Tommaso scultori pisani",in "Pisa 1983", catalogo della mostra "Andrea, Nino e Tommaso scultori pisani", a cura di M. Burresi, Milano, Electa, 1983, con appendice documentaria a cura di M.Cataldi e M.Ratti
  • Gert Kreytenberg, Andrea Pisano und die toskanische Skulptur des 14. Jahrhunderts, München, Bruckmann, 1984.
  • Anita Fiderer Moskowitz, The sculpture of Andrea and Nino Pisano, Cambridge, Cambridge University Press, 1986.
  • L. Ghiberti, Commentari. Ed. Giunti. Firenze, 1998, p. 90.
  • Enrico Castelnuovo, ANDREA di Ugolino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 3, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961. URL consultato il 12 ottobre 2017. Modifica su Wikidata
  • M. Burresi. La bottega di Andrea e Nino Pisani: assonanze autografie e persistenze, in "Lucca 1995", catalogo della mostra "Scultura lignea a Lucca 1200-1425", a cura di C. Baracchini, Firenze 1995.
  • Enrico Castelnuovo, Andrea Pisano scultore in legno, in Sacre passioni. Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo, catalogo della mostra (Pisa, 2000-2001) a cura di M. Burresi, Milano, Motta, 2000, pp. 152–163.
  • Alessandro Bargagna, Andrea e Nino Pisano nella letteratura storico-artistica anglofona: fortuna critica delle opere pisane a confronto. Martin Weinberger 1937 – Anita Moskowitz 1986: The Sculpture of Andrea and Nino Pisano, Tesi di Laurea in Lingue Europee e Storia delle Arti visive e dello spettacolo. Università di Pisa, 2008.
  • M. Burresi, "Andreas Ugolini Nini de Pisis e la memoria dell'arte classica", in Rimini 2008 catalogo della mostra" Exempla. La rinascita dell'antico nell'arte italiana. da federico II ad Andrea Pisano, a cura diM. Bona Castellotti e Antonio Giuliano, Pisa Pacini editore 2008.
  • Jonath Del Corso, Andrea, Nino e Tommaso Pisano attraverso i documenti degli archivi pisani, in Bollettino, pubblicazione periodica anno 2008, Pontedera 2008.
  • Jonath Del Corso, Andrea da Pontedera e l'oreficeria pisana dal XIV secolo alla conquista fiorentina, in Bollettino, pubblicazione periodica anno 2009, Pontedera 2009.
  • Jonath Del Corso, Il Monumento funebre del Doge dell'Agnello: un'opera dispersa della bottega dei Pisano, in Bollettino, pubblicazione periodica anno 2010, Pontedera 2010.

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